Sì, no, dipende. Non tutto. Abbiamo più volte spiegato cos’è la creatività in vecchi post (come questo), ma non ci siamo ancora interrogati sulla possibilità di acquisire o insegnare a essere creativi.
Insegnare?
Sì. Si può insegnare, partiamo da qui. Si insegna piano piano a riconoscere in noi una personalità, una voce, una idea. A identificarla. Come? Con degli esercizi. Se diamo dei lego a dei bimbi, senza dar loro indicazioni, potremmo osservare il loro comportamento creativo. Idem per la narrazione. Prendiamo degli elementi casuali e proviamo a combinarli. È probabile che il primo giorno non venga fuori niente, ma dopo due o tre qualche idea verrà fuori. Ecco, questo è già un primo passo. Proviamo con dei lego: immaginate di avere a vostra disposizione un fiore, cinque mattoni, un cane e una balena. Cosa ve ne fate? Occhio alla balena: lei è l’outsider.
No. Non si può insegnare il talento, la genialità. Si nasce con uno scopo e la vita è la concretizzazione di tale scopo. Per alcuni scrivere può essere un gradevole passatempo, per altri una missione. Nel secondo caso c’è del talento evidente, indiscutibile, e questo vale per qualsiasi altra disciplina al mondo. Esistono narratori eccellenti e poi ci sono maestri, quelli che non possono fare altro perché sono chiamati a scrivere. Una chiamata all’avventura? Sì, decisamente.
Dipende. C’è però una via di mezzo. C’è sempre una terra di mezzo ed è la seguente: siamo tutti creatori poiché siamo esseri umani, possiamo tutti imparare a raccontare storie, ma non potremo mai raggiungere certe vette, esclusiva di pochi. Dipende quindi dalla nostra curiosità e dalla nostra sensibilità, ma anche dalla nostra capacità di riconoscere i nostri limiti. E qui arriviamo all’ultimo punto.
Non tutto si può insegnare. Si può insegnare a strutturare una storia, a costruire un personaggio, a imbastire dialoghi avvincenti, a mettere in piedi buone descrizioni (hai dato un’occhiata alla mia Accademia). Si deve e si può studiare tanto per raggiungere livelli encomiabili. Si può trasmettere passione, rigore e serietà, ma non si può innestare il genio, il guizzo, la mossa vincente. Chi pensa di trovare in qualche corso o in qualche editing una bacchetta magica si sbaglia di grosso.